Con l’arrivo della pandemia, molte persone si sono trovate davanti alla necessità di usufruire, in modo quasi sproporzionato, delle infinite possibilità della tecnologia. Molti di noi si sono chiesti se fosse giusto, se stessimo perdendo la connessione con l’Altro, e se saremmo tornati a fare tutte le nostre attività in presenza. Personalmente, anch’io mi sono posta molte domande e ho potuto sperimentare i lati più luminosi e quelli più bui, del vivere perennemente online. 

Come indipendente, ho continuato ad insegnare il Kundalini Yoga offrendo un supporto concreto ai miei allievi in un momento di grande incertezza. Come operatrice sociale la tecnologia non mi è stata di nessun aiuto anzi, è stata fonte di grande frustrazione! E per il Counseling com’è stato? Partendo dal presupposto che ogni elemento portato dalla persona in seduta è un pezzo della sua storia e del suo (mal)Essere, era inizialmente impensabile per me prendere anche solo in considerazione di ricevere i miei clienti online eppure, vista la situazione, iniziai. 

Seduta dopo seduta, io e la mia cliente creammo una connessione un ritmo di lavoro adatto alle sue esigenze e allo strumento che ci permetteva di essere entrambi presenti nel Qui e Ora: uno schermo, una connessione internet e una flessibilità di tempo e spazio che non avremmo avuto se avessimo dovuto vederci in presenza. Una scoperta per me, un percorso arricchente per entrambe. Un lavoro profondo che ha “sciolto nodi, portato luce, arato e fatto fiorire”(Claudia). Da quel momento riconosco le sedute online come un prezioso mezzo per permettermi di entrare in connessione con i miei clienti, accompagnandoli come se fossero insieme a me, in studio.

Nella mia esperienza, i benefici principali di scegliere di seguire un percorso online sono:

  • Trovare un professionista che rispecchia pienamente le proprie esigenze, anche al di fuori del proprio territorio.
  • Facilità nel programmare una seduta in qualsiasi momento della giornata, riducendo il costo e il tempo legati agli spostamenti.
  • Scegliere di seguire un percorso nella propria lingua, anche se si vive all’estero